martedì 31 maggio 2016

Viaggio in Sicilia - o delle aspettative disattese -e della perdita del senso comunitario - o della globalizzazione e della presenza della 'piovra '.

Mai avere aspettative : è una massima da applicare specie quando ci si mette in cammino per arrivare da un posto ad un altro. Nuovamente mi accorgo che sono cascata in questa onnipresente trappola, prefigurando il mio viaggio in Sicilia.L'intenzione si era delineata in seguito all'incontro con Michele di Palermo durante un incontro alla Brama Kumaris di Gubbio  . Michele vive a Palermo e, oltre che avere una società dal nome invitante di Colori di luce, è  un palermitano doc nel senso della conoscenza approfondita della sua città. Ci siamo sentiti alcune volte per telefono e mi sembrava che ci fosse l'interesse per una conferenza così formulata : 

L'incontro si svolgerà in due serate rispettivamente :
Prima serata : due ore . Nella prima parte in sintesi si presenteranno le tematiche esposte nei seguenti testi :
David Kaiser Come gli hippie hanno salvato la fisica .
Fijot Capra Il tao della fisica
Nella seconda parte proiezione di un video dal titolo : L'attivista quantico
Seconda serata :Presentazione della tecnica EFT e incontri individuali per l'approfondimento e la personalizzazione della tecnica .

Il carteggio iniziato sei mesi prima stava arrivando a conclusione e finalmente è stata fissata la data del 6 maggio . Tempo sufficiente per crearmi delle proiezioni su come sarebbe stato interessante rivedere la città che avevo visitato vent'anni prima in poco più che mezza giornata, con una persona che la conosce bene,quando si è presentato  il primo ostacolo nella locandina inviata a Michele che non riuscendo a intervenire per diffonderla, dopo vari tentativi, si è spazientito e mi ha mandato una mail in cui mi comunicava che se non avevo comprato il biglietto forse era meglio rimandare. Nell'altra grande isola italiana , la Sardegna , quasi mezzo lustro fa una anziana signora mi aveva insegnato un  proverbio così formulato: Ogni impedimento è un avvertimento . Ma certi avvertimenti sono come i consigli non richiesti: non gli si da retta . Il biglietto l'avevo comprato e così con la speranza di poter trasmettere a qualcuno la tecnica dell'EFT, di avere un accompagnatore per vedere Palermo e di presentare il libro di poesie con una delle coautrici che vive a Modica ( dove vive una sorella che non vedo da anni ) son partita ugualmente. Ma una volta arrivata ho velocemente realizzato che il giorno dopo  non solo non avrei fatto la conferenza, ma Michele non era disponibile a dedicarmi qualche ora del suo tempo per farmi da cicerone nella sua città natale E dunque mal me ne incolse chè ho trascorso le 48 ore preventivate a Palermo nella sede dell'associazione generosamente lasciatemi a disposizione dal sopraddetto Michele. Dove peraltro ho partecipato gratuitamente a un incontro di biodanza egregiamente condotto da una giovane e simpatica formatrice  e a una sessione di ginnastica posturale guidata da un esperto insegnante . Grasso che cola ! oltre a ciò ho constatato di persona che ormai dappertutto con cifre del tutto abbordabili è possibile fare pratiche biopsichiche  che 'ti fanno star bene ' .Il business del benessere infatti, oltre a funzionare economicamente, fornisce a persone di tutte le età strumenti per migliorarsi e stare meglio .
Passate alle bene meglio le due giornate previste, dopo aver dormito sul pavimento con un tattami adatto ad altre età che non la mia, l'indomani mattina ho incontrato Marilena,  una gentile giovane donna interessata all'apprendimento della tecnica per liberarsi dalle emozioni negative (EFT). Dopo i due giorni di autoreclusione nella sede del 'benessere ',Marilena si è offerta di accompagnarmi alla fermata dell'autobus per Modica e sulla via ci siamo fermate a visitare la basilica dello Spasimo,un edificio dell'antica Palermo che dal 1855 al 1985 è stato usato come ospizio per i poveri  e dopo il restauro è stato riaperto alla cittadinanza e ai turisti in genere di cui non mi sento mai parte e anche se decido di esserlo trovo sempre ostacoli di ogni genere . Ma con l'accompagnamento di Marilena per qualche ora sono riuscita a farlo . 

Finita la visita guidata da una signora palermitana entusiasta per l'avvenuto restauro,nel tratto che conduce alla fermata, dentro il  giardino di una villa, Marilena mi ha fatto notare una pianta che ho subito riconosciuto come l'albero del Banyan,


  che pensavo fosse soltanto presente in Asia.        
            Banyan in India 

Questo sorprendente ritrovamento faceva prefigurare quanto sarebbe stata interessante una visita al giardino botanico . Ma ormai il biglietto era fatto e l'ospitalità finita. Dopo essere salita sull'autobus, con una luce che pensavo fosse soltanto consueta in quel del nord,è incominciata l'immersione in un paesaggio  desolato in cui si scorgono reperti di archeologia industriale con numerosi cartelli di Vendesi e Affittasi in una natura  impervia e senza vegetazione , campi incolti e rocce scoscese . Solo di tanto in tanto qualche distesa di grano e nessun animale ,pecora o mucca che fosse  .' Dov'è la Sicilia granaio d'Europa ,la Sicilia descritta da Goethe che sicuramente anche all'epoca non era mai passato da queste  parti?' -mi chiedevo in preda allo sconforto guardando la pioggia che  cadeva senza sosta ,fino a quando non siamo arrivati alle porte di Caltanissetta che certo tra le città siciliane non è tra le più visitate  dai turisti. Da Catania si discende verso la piana di Noto e finalmente l'autobus è giunto  a destinazione davanti ad un bar  molto simile a quelli che si incontrano sulle autostrade di molti 'non luoghi ' .  Lì ad attendermi c'era  Sofia, con la quale per telefono avevamo combinato di presentare il libro in cui sono state  pubblicate le nostre poesie . Appena giungiamo nella casa dell'ospite la prima cosa che mi colpisce è un televisore di quasi un metro di larghezza che non so a quanti pollici corrisponda, davanti  al quale stava seduta Martina,la figlia di Sofia, con in mano l'immancabile cellulare. 
 Il libro di cui sopra si intitola Sulano, il cui significato non ho ben compreso, ed è una raccolta di poesie di autori e autrici di varia provenienza .Nel leggerlo ero rimasta colpita dal fatto che Sofia fa la parrucchiera a Modica, dove abita Marisa ,la sorella che non incontro da diversi anni per sua decisione.Nella speranza di incontrarla per rompere il muro che nel frattempo si è alzato tra di noi,mi sono accordata per la presentazione del libro in un'associazione di Mutuo soccorso locale .Son passati ventisei anni dalla caduta del muro di Berlino e da allora assistiamo a continue costruzioni di muri,simboli materializzati di una società in cui i rapporti sono sempre più  virtuali, ma sempre meno reali . 



In questi stessi anni si è sempre più delineata una concezione, che ho fatto mia, che si configura nelle parole di Gandhi " Sii il movimento che vuoi vedere nel mondo " Cominciare da sé  ... Così mi sono detta
' fosse mai che Marisa  non venga alla presentazione e finalmente ci rivediamo .' Aspettative, sempre aspettative... Ciò premesso, a parte ogni altra considerazione sono stata accolta  e generosamente  ospitata nella camera del figlio di Sofia  che fa il politecnico a Torino e la mattina dopo la segreta speranza e- o aspettativa  di poter visitare Modica in compagnia si è subito dissolta perché la mia ospite doveva assistere una suocera gravemente malata all'ospedale .Così, considerato il tempo poco favorevole, ho deciso di dedicare la mattinata a dare un occhiata ai dintorni della casa ospitale . Esco e guardandomi intorno vedo una serie di case costruite senza criterio alcuno di centri comuni, ma allineate su strade senza marciapiedi : ' non luoghi' che potrebbero essere dovunque. Pur essendo domenica mattina non c'era anima viva che camminava sulle strade . Solo auto che apparivano e scomparivano sfreccianti i cui guidatori mi guardavano incuriositi. L'avevo letto sul testo di Lewis Mumford"le città nella storia" pubblicato nel 1950, ispiratore dei miei viaggi metropolitani ,che in quegli anni già nessuno camminava a piedi nelle periferie delle città americane e se qualcuno  lo faceva veniva preso per un vagabondo e fermato dalla polizia locale .Mi avvio verso una strada di maggiore traffico e vedo solo negozi chiusi non solo per la festività ma per 'crisi'. Persino una panetteria .





 Qualche villa abbandonata 

Nella speranza di trovare un bar in cui rifocillarmi ho preso una strada in salita  dove tra una costruzione e l'altra mi sono accorta che c'era pezzo di terra in cui si intravedeva un tipico muretto a secco siciliano, circondato da fichi d'India e un albero di ciliege: un autentico residuato della campagna sicula . Lì c'era un signore che stava curando i fiori e ,con il pretesto di chiedergli se sapeva di un bar nelle vicinanze, mi sono soffermata a parlare con lui per  sapere qualcosa di più del posto in cui mi trovavo .
" Tutte queste case sono state costruite dalla fine degli anni 70 che prima d'allora qui era aperta campagna . Io sono riuscito a mantenere questo pezzo di terra a fatica perché il comune mi aveva chiesto di cederglielo . Per prima cosa faceva comodo a me, ma poi sapevo bene che se così facevo, con gli intrallazzi che ci sono in questo paese, dopo un pò ci avrebbero costruito un altro edificio. Aprono invece continuamente supermercati . Qui in zona ce ne sono addirittura 15 ( di qui la crisi e la chiusura dei negozi ) ." Queste  sono le preziose informazioni fornitami dal gentile signore che si è presentato come un preside in pensione con cui mi sono sentita subito in sintonia, che ne avevo proprio bisogno . 
L'indomani, giorno della presentazione del libro, al mattino decido di andare a visitare il famoso centro storico di Modica che" nel 2002 è stata inclusa insieme con la Val di Noto nella lista dei patrimoni dell'umanità dall'Unesco ." Modica  così descritta da Gesualdo Bufalino :" un teatro era il paese ,un proscenio di pietre rosa ,una festa di mirabilia .. non finirei mai di parlarne ,di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze ."
 Non avevo letto Bufalino in precedenza ma già avevo sentito parlare dell'architettura barocca e della bellezza scenografica della stessa . Quanto al colore rosa non l'ho comunque visto perché la giornata era piuttosto grigia . Non avendo a disposizione che qualche ora, Sofia mi aveva consigliato di prendere il trenino per i turisti per visitare il centro storico perché le strade sono tutte in salita.E così ho fatto. E mal me ne incolse . Appena salita su detto trenino chiamato Barocco una stentorea voce  femminile accompagnata da muzaK ( così si chiama la musica dei supermercati e dei luoghi di spettacolo )a volume altissimo, presentava i vari monumenti barocchi compreso il duomo di S. Giorgo di cui si legge quanto segue : 'la valutazioni degli storici dell'architettura lo annovera tre le più significative opere del barocco Europeo .' Effettivamente la facciata barocca e l'imponente scalinata fanno una certa  un'impressione  e a quel punto avevo deciso di scendere dal trenino vociante per entrare a visitare il plurielogiato edificio, ma purtroppo era chiuso e così ,tappandomi le orecchie, mi sono fatta trasportare fino alla fine della salita nel punto più alto del paese davanti alla chiesa di S. Giovanni . E lì dopo essere scesa dal trenino( per turisti che si accontentano di fare il giro e poi hanno visto quanto gli bastava per dire che ci sono stati),siccome la chiesa era aperta sono entrata a visitarla . I colori dominanti dell'edificio sono il bianco e l'azzurro e la volta, priva delle usuali pitture barocche ( che secondo lo scopo per cui sono state  fatte in epoca di controriforma devono incutere rispetto e venerazione )è affascinante  .Così la fotografo.


Non dopo averla ammirata per un pò che sempre più mi noto persone che prima ancora di guardare fotografano.  
Percorsa la scalinata antistante ,proseguo in discesa verso Modica bassa e mi metto alla ricerca dei vicoli abitati dalle persone incontrando solo una vecchina con l'usuale sediolina sopra la quale un tempo nei paesi si sedevano le donne fuori dell'uscio a parlare e a sferruzzare . Oltre che nessuna seggiolina non si vede anima viva e così, rassegnata, mi avvio verso le stradone principale , usato dalle auto. Poco prima di imboccarlo mi sono trovata davanti a un balcone in cui campeggiava una bandiera giallo rossa. Sulla ringhiera esterna a destra c'era rappresentata una piovra, archetipo della mafia,su quella antistante  questo drappo: 



e sul muro appena sotto il balcone che ti vedo ?



 una gettata di vernice rossa che sicuramente non era stata buttata lì a caso, ma come chiaro segnale intimidatorio . 
Così di cammino in cammino e di sorpresa in sorpresa è giunta l'ora della presentazione alla società di mutuo soccorso. Con Sofia e la figlia Martina andiamo a prendere la madre che vive al terzo piano di una delle tante nuove case costruite negli anni '70. Una donna anziana con un fisionomia di siciliana doc che ci offre subito dei biscotti fatti in casa e confidenzialmente  inizia a parlarmi . prendendo un telefonino in mano " Io questi non li posso sopportare" 
"Mamma  -replica Sofia - se non ci fossero questi non ci potresti chiamare a tutte le ore come fai.." 
"Deve sapere - continua lei - che ho cinque figli, ma io lo stesso mi sento sola perché loro vengono sì vengono, ma per una cosa e per l'altra devono sempre scappare - pensi che quando negli anni 60 abitavamo  nel centro storico eravamo cinque in una stanza ma col bel tempo( che allora c'era sempre ma anche questo è cambiato ) noi donne  stavamo sempre sedute fuori a parlare e a cucire o a ricamare  ...
 "E i vicini come sono i vicini?"  le chiedo 
"Cosa vuole con i vicini buongiorno e buonasera ed è già tanto. "
E' giunta l'ora dell'appuntamento è insieme con l'auto ci rechiamo all'associazione che si trova nella Modica bassa . Lì davanti assisto ad una scena questa sì consueta nell'iconografia siciliana : fuori all'ingresso cappanelli di soli uomini che parlano. Speriamo che non sia così anche dentro - penso . In effetti dopo circa mezz'ora di patema in cui la sala era  rimasta quasi vuota sono arrivate alla spicciolata una trentina di persone. Le donne presenti oltre le presentatrici, la madre e la figlia di Sofia  erano solo quattro. Compresa mia sorella ? Fino all'ultimo ho sperato di vederla sbucare dal fondo della sala, ma invano. 
Dopo le presentazioni di rito ha iniziato  un gruppo musicale con una brava cantante che cantava canzoni locali  tradizionali e un comico che ha letto brani in siciliano . Che ci faccio io qui?- mi sono chiesta, ma forse avrei dovuto pensarci prima quando mi era stato detto che si trattava di una società di mutuo soccorso ,che fin dalla loro fondazione nella seconda metà del XIX secolo si sono caratterizzate per aiutare i lavoratori a darsi un primo apparato di difesa per sopperire alle carenze dello stato sociale , che più che locale non poteva essere. L'internazionalismo si diffonde molto più tardi . Nonostante quel contesto tra le altre leggo una mia poesia intitolata :
La nostra terra che riporto qui di seguito :
      Questa terra
nel cui cielo di un buio profondo
si scorgono i bagliori dei missili e non le stelle,
Questa terra
dove uomini e donne a lume di candela
si tengono per mano,
sfidando le bombe sui ponti della Sava,
Questa terra
dove un bambino cresciuto troppo in fretta
muore lottando contro gli aguzzini pachistani
Questa terra
in cui le madri argentine da vent’anni
vanno in piazza a gridare forte che:
l’unica lotta che si perde
è quella che si abbandona,
Questa terra
è la Nostra terra.
e che a onor del vero è stata applaudita. L'indomani a Sofia, che mi ha accompagnato all'autobus per l'aeroporto, ho chiesto che mi tenesse informata sulle eventuali recensioni della presentazione .Dopo due giorni leggo riportato su Facebook il seguente commento :
Bella, intensa e partecipata serata di poesia ieri alla Carlo Papa di Modica, dove la nostra veramente brava Sofia Ruta e la veterana Giancarla Ceppi, ligure di nascita e piemontese di adozione hanno presentato Soulano, libro a più mani di poesie.
La serata è stata condotta con grazia ed eleganza da Enza Giurdanella, scrittrice e poetessa emergente già affermatasi in parecchi concorsi di prosa e di poesia anche a livello regionale, che inoltre, con una magistrale interpretazione, ha saputo rendere coinvolgente e particolarmente sentita la lettura di alcuni brani; di sicuro effetto anche la lettura di quelle poesie in cui è stata affiancata dalla brava autrice Sofia Ruta.
Sfido chiunque a trovare qualche riferimen-
to alla scrivente che non sia 
il luogo di nascita( sottolineo non 
siciliano)  o l'aggettivo'vetusta' 
che senza altre aggiunte suona solo come 
in là negli anni . 

P.S o della longa manus di Goethe 


Sull'autobus mi sono seduta nella stessa fila di una signora alta di statura che avevo notato nell'attesa e che appena si parte inizia a scrivere su un quaderno,gesto inequivocabile che mi suggerisce di domandarle se fa la scrittrice . 

" Si faccio la scrittrice e non sono italiana sono tedesca , però abito qui nella pianura di Noto dove ho comprato una casa ristrutturata con una masseria insieme a mio marito e a mio figlio. Mio figlio va a scuola a Noto ed è contento . D'altra parte l'abbiamo deciso insieme .Siamo qui da più di tre anni e siamo nel posto ideale che avevo sempre sognato . Quando ho bisogno di qualcuno le persone accorrono ad aiutarci e anche se non c'è particolare bisogno perché la casa è proprio bella . E' stata ristrutturata egregiamente e dal terrazzo si vede il mare ...

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