martedì 7 giugno 2022

Epitaffio per Ralph (scritto nel 2017 e post-scritto nel 2022 )

 

Where have you been to Lord Randall my son … Mi è risuonata nell'orecchio questa ballata che da tanto non sentivo, una mattina di queste quando ho saputo che Ralph stava per andarsene e così ho pensato che ero in telepatia con lui . La telepatia era l'unica cosa a cui  credeva perché era stata dimostrata dagli scienziati russi in epoca non sospetta di influenze new age .Si perché lui Ralph si definiva ateo e fino all'ultimo, fino all'ultima telefonata in cui gli chiedevo se sentendosi vicino alla morte aveva pensato a cosa poteva esserci dopo, mi ha risposto di no che non l'aveva fatto e che comunque era rassegnato. Me l'aveva ripetuto due volte” Sì sono rassegnato” e tanto è stato conseguente da laico credente nelle persone del mondo di tutte le origini e provenienze e nei rapporti corretti con tutti,che dopo aver rifiutato il sollievo della morfina, non volendo essere di peso a nessuno, ha aspettato che arrivasse so figlio Matteo dall'Italia , ha aperto gli occhi lo ha salutato e 'serenamente ' se n'è andato . Me lo ha scritto proprio lui Matteo, nostro figlio alla cui nascita lui antesignano aveva voluto assistere e che ha cresciuto da padre educatore . Serenamente, si serenamente come muoiono tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto degnamente, dopo aver portato a termine il compito prefissato chissà dove chissà quando...

Poco più che diciassettenne a un amico medico che lavorava in ospedale a cui avevo chiesto se non gli faceva impressione vedere morire le persone , mi aveva risposto così “ Guarda quel che ti posso dire di sicuro è che si capisce la differenza tra chi muore avendo vissuto appieno la sua vita e chi non l'ha fatto. I primi muoiono tranquilli mentre gli altri muoiono proprio tormentati,direi quasi rabbiosi, si ribellano .”

Quello per me è stato un grande insegnamento e Ralph sicuramente ha risposto a più di un appello nella sua vita, spostandosi tra i continenti e le nazioni dall'Australia all'Italia e dal' Italia all'Inghilterra, dovunque imbastendo rapporti profondi con le persone attraverso il dialogo e con l'insegnamento della sua lingua madre da pedagogo qual'era .

Fu proprio la sua conversazione brillante piena di aneddoti e di informazioni sul mondo, che fin dall'inizio mi colpì di lui e del gruppo di anglosassoni che già fin dall'inizio degli anni sessanta si erano stabiliti a Torino. Vivevano tutti insieme in una casa di Via Verdi in forma comunitaria, con le porte sempre aperte e per chi arrivava affamato scorrevano piatti di pastasciutta a tutte le ore del giorno e della notte. Era una speciale atmosfera interculturale, come si dice ora, arricchita dall'interesse per la musica ed il folklore e per le forme dialettali, cui li avevano avvicinati il gruppo del nuovo canzoniere italiano, Fausto Omodei e Sergio Amidei tra questi, frequentatori anche loro della casa aperta . Ricordo che così si era presentato : Mi chiamo Ralph che 'l'è un nom cass da ai can ' ( si scriverà così ?) e che lo dicesse in un dialetto che fino ad allora mi ero rifiutata di considerare mi aveva proprio stupito . Per me, per noi abitanti di una Torino provinciale e fiat-centrica, è stata una straordinaria circostanza che ci ha aperto un mondo oltre a farci scoprire le canzoni della nostra tradizione di tutte le regioni d' Italia . A loro volta gli scozzesi , gli irlandesi e gli australiani del gruppo ci fecero conoscere le proprie canzoni ed è stato proprio in una di quelle occasioni che Ralph con voce possente, accompagnandosi con la chitarra insieme al suo amico scozzese, aveva cantato la ballata di Lord Randall . Si potrei dire che lì era scoccata la fatidica freccia e quella triste ballata, in cui si narra la storia dell'avvelenamento di lord Randall da parte della fidanzata, mi è rimasta ben impressa nella memoria.

Una parte di loro, degli Australiani come venivano chiamati, era influenzata dal movimento hippy che era ai suoi primordi, anche se Ralph non aveva quell'impronta . A suo dire l'influenza e la formazione più importante l'aveva avuta negli otto anni che aveva passato in una scuola quacchera durante lo sfollamento in Inghilterra. E da quella esperienza sicuramente proveniva la sua rigorosa coscienza.

Ho già scritto nelle “ Lettere per un figlio “ come è avvenuta la nostra separazione, sancita dalle legge per reciproco consenso . Raramente consenso fu più conseguente, né in mezzo secolo venne meno la stima l'affetto e il reciproco dialogo sia di persona che telefonico . C'era una canzone degli anni '30 che faceva “ Lasciamoci così senza rancor “ .E rancore non fu perché Ralph era un un 'uomo d'onore '. Ha ragione chi ,quando ha saputo della sua morte, mi hai scritto che lo ricorderà come un uomo giusto. E io sono sicura che nonostante il suo scetticismo e la sua sospensione di giudizio sul 'dopo', Ralph è e sarà ancora tra noi. Good Bye Ralph, o meglio come mi hai insegnato tu, Bye Bye , arrivederci Ralph.


P.S. E infatti è sempre stato tra noi ... Qualche anno dopo durante un mio incontro con una medium, che comunicava con gli esseri dell'aldilà con la scrittura automatica, alla quale domandai se dovevo evocare io qualcuna-o dei miei numerosi defunti e lei mi rispose che sarebbe venuto chi voleva comunicarmi qualcosa, proprio Ralph si è presentato . Dopo avermi dato un consiglio di comportamento famigliare mi ha comunicato che

“ potevo darti più retta perchè qui c'è tanto amore “

Con amore incondizionato Love Gian

giovedì 20 gennaio 2022

Dalla passione alla com-passione di salvare il mondo

Marino Niola sul numero 48 del venerdì di Repubblica titola il suo articolo :

Mary Poppins batte Socrate e trionfa il pensiero corto e così scrive :

Una volta pensavamo sempre a come cambiare il mondo.Oggi meditiamo su come cambiare noi stessi per adattarci al mondo.Che intanto si trasforma per conto suo, senza che noi possiamo farci granché. Forse è per questo senso di impotenza e di smarrimento crescente di fronte alla realtà, che si moltiplicano le cosiddette tecniche del sé. Sia quelle tradizionali, sia quelle nuove. Sia quelle materiali, sia quelle digitali. Dallo yoga alla mindfulness, dalla dinamica mentale al coaching. E la meditazione, da esercizio filosofico astratto, diventa una pratica concreta e una forma di wellness o che semplicemente ci propone formule infallibili per ottimizzare il nostro essere nel mondo. Dove per mondo si intende quell'eterno presente che è ormai l'orizzonte unico della nostra vita e in cui vige non solo più il pensiero debole bensì il pensiero corto .

E allora preferiamo essere sedati, coccolati, consolati. Normalizzati. Cerchiamo istruzioni per imparare ad accettare, senza grilli per la testa, quel che passa il convento. E mandare giù la pillola. Così l'antica pratica socratica del conosci te stesso diventa la ricetta di Mary Poppins.

E dunque bravo il nostro signor Niola che da giornalista qual'è non vede al di là del proprio naso e della sua redazione appunto, ciò che da tempo si muove non più sotto la cenere ma alla luce del sole

Bella formula quella del pensiero corto... Ma che pensiero corto, ma che pensiero debole ! Chiunque al contrario intraprende la strada del lavorare su di sé- come correttamente si dice - sa bene che non è ne corta, né debole, né tanto meno ci si coccola e ci si seda, bensì così facendo si portano allo scoperto i macigni che ci impediscono di riconoscerci non solo nel proprio particulare , bensì collegati con tutti gli esseri viventi .

In realtà un numero sempre crescente di persone ci siamo messe in cammino incominciando da sé ma non certo per finire con sé . Anche se è vero che alcuni se ne fanno un alibi per non andare oltre il loro privato, la frase di Gandhi : Sii il movimento che vuoi vedere nel mondo, che sta scritto nel frontespizio del Sereno Regis di Torino, è diventata un punto di riferimento per tanti di noi. Quando parlo di noi mi accomuno anche a una persona che con esemplarità e coerenza ha governato l' Uruguay superando la prova egregiamente. Il suo nome è Mujica e intervistato di recente ha fatto questa sorprendente dichiarazione:

"Appartengo a una generazione che ha voluto cambiare il mondo, ma che ha commesso il terribile errore di non volere cambiare prima se stessa".

E vengo a me che di quella generazione ha fatto parte anche se come donna già allora all'interno dei gruppi nei quali ho militato, ho sempre contestato coloro che criticati per comportamenti non coerenti rispondeva “ ma quando avremo fatto la rivoluzione tutto cambierà...”

Nel 1999 è uscito un mio libro ,così recensito da Augias sull'inserto di Venerdì di Repubblica :

La passione di cambiare il mondo Gli anni terribili( ? ) dal 1968 all’84 li si può vedere attraverso le grandi trasformazioni del costume, oppure raccontando i tumulti, le emozioni e le novità vissute dai giovani nell'esistenza quotidiana. Così fa Giancarla Ceppi in “La memoria, i ricordi...", in cui il pregio del racconto è nello sguardo dell’autrice che riferisce con prospettiva personale e spesso ribaltata ciò che le succede: dalla contestazione studentesca alla sorte dei personaggi che le vivono intorno (un amico australiano, una compagna di stanza che di colpo comincia a drogarsi). Pochi, scrive Dario Paccino nella postfazione, sono riusciti a dare quegli eventi in un contesto di tale umanità.”

A parte la definizione di anni terribili che non condivido assolutamente essendo stati quelli anni straordinari e formativi per un intera generazione oltre che anni di lotte ahimè finiti in una sconfitta. Ma siccome dalle sconfitte come dagli errori occorre imparare mi sembra che, fatto salvo il principio che la lotta forma la coscienza e che è sempre bene manifestare insieme agli altri il proprio dissenso , continuare a fare riferimento a partiti e ideologie basate su analisi socioeconomiche del capitalismo sia pure veritiere e ancora persistenti , cercando soggetti politici, avanguardie o mitiche classi operaie che guideranno la rivoluzione, sia semplicemente ostinazione e continuismo. L'internazionalismo proletario è stato esautorato dalla globalizzazione o meglio ancora, come diceva Pasolini, dal fascismo (nel senso della dittatura) dei consumi. Ciò premesso lungi da me l'intenzione di abbandonare l'ideale di cambiare il mondo perché quello che ora ci tocca in sorte non è certo il migliore dei mondi possibili. Anzi, sembra che l'umanità sia giunta al suo massimo storico di guerre diffuse, di conseguenti migrazioni di massa per poter sopravvivere e di devastazione dell'ambiente. Ma è proprio quando la notte diventa più nera che si ricominciano a vedere la stelle o per dirla con Arundhaty Roy , la scrittrice indiana esemplare per il suo impegno sociale e politico : “ Un altro mondo , non solo è possibile , ma sta arrivando . Nelle giornate calme lo sento respirare .”

Basta solo osservare e seguire quello che è riportato nel sito dell'Italia che cambia ( www. italiachecambia.org )e chiunque abbia buone orecchie per intendere e voglia di fare, a meno che non sia in mala fede, riconoscerà i nuovi semi che sta piantando un numero crescente di persone , sia pure minoranze (e quando mai se non le minoranze hanno cambiato la storia ? ), con i piedi per terra e la testa verso il cielo .

P.S. per com-passione intendo appunto l'ideale di cambiare il mondo cominciando da sé . Nel buddismo c'è la figura del bodhisattva che è un essere altruista dotato di grande coraggio. I Bodhisattva sono le persone che sebbene capaci di liberazione personale, scelgono di assumersi il compito di liberare gli altri dalla sofferenza. La compassione di tali esseri è illimitata e trascende tutti i motivi di divisione .

 

Ho scritto questo pezzo nel 2015, ma non sapevo ancora cosa ci aspettava e sicuramente quanto affermavo allora del momento oscuro dell'umanità non prevedevo quanto stiamo passando in questo periodo di cui i- le partecipanti alla chat di Telegram In medio stat virtus stanno cercando di orientarsi navigando in un mare aperto in tempesta e ...le stelle non si riescono nemmeno a intravedere .

A questo proposito Pier Paolo Pasolini negli Scritti corsari così affermava : Io profetizzo l'epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un nuovo potere omologato per creare una nuova inquisizione e un nuovo conformismo. E i suoi chierici saranno chierici di sinistra .

Altro profeta non ascoltato : Ivan Illic che nel 1976 nel suo scritto Nemesi medica prevedeva che saremmo stati deprivati della nostra facoltà di cura dalle case farmaceutiche e dai medici 'ufficiali '