Marino Niola
sul numero 48 del venerdì di Repubblica così scrive :
"Una volta pensavamo sempre a come cambiare il mondo.( Chi forse
tu ? Non mi risulta )
Oggi meditiamo su come cambiare noi stessi per adattarci al mondo.
..( nuovamente forse tu e la tua compagnia cantante
).Che intanto si trasforma per conto suo, senza che noi
possiamo farci granché. Forse è per questo senso di impotenza e di
smarrimento crescente di fronte alla realtà, che si moltiplicano le
cosiddette tecniche del sé. Sia quelle tradizionali, sia quelle
nuove. Sia quelle materiali, sia quelle digitali. Dallo yoga alla
mindfulness, dalla dinamica mentale al coaching. E la meditazione, da
esercizio filosofico astratto, diventa una pratica concreta e una
forma di wellness. ( ma chi ha detto o scritto mai che la
meditazione è un' esercizio filosofico ? è invece sempre stata una
pratica oltre che concreta trasformante, come ormai anche la scienza
ha provato )... semplicemente ci propone formule
infallibili per ottimizzare il nostro essere nel mondo. Dove per
mondo si intende quell'eterno presente che è ormai l'orizzonte unico
della nostra vita.
E allora preferiamo essere sedati, coccolati, consolati.
Normalizzati. Cerchiamo istruzioni per imparare ad accettare, senza
grilli per la testa, quel che passa il convento. E mandare giù la
pillola. Così l'antica pratica socratica del conosci te stesso
diventa la ricetta di Mary Poppins."
Bella formula quella del pensiero corto... Ma che pensiero
corto, ma che pensiero debole ! Chiunque al
contrario intraprende la strada del lavorare su di sé- come
correttamente si dice - sa bene che non è ne corta, né debole, né
tanto meno ci si coccola e ci si seda, bensì così facendo si
portano allo scoperto i macigni che ci impediscono di riconoscerci
non solo nel proprio particulare , bensì collegati con tutti gli
esseri viventi .
E dunque bravo il nostro signor Niola che da giornalista qual'è non
vede al di là del proprio naso e della sua redazione appunto, ciò
che da tempo si muove non più sotto la cenere ma alla luce del sole
. In realtà un numero sempre crescente di persone ci siamo messe in
cammino incominciando da sé ma non certo per finire con sé . Anche
se è vero che alcuni se ne fanno un alibi per non andare oltre il
loro privato, la frase di Gandhi : Sii il movimento che vuoi
vedere nel mondo, che sta scritto nel frontespizio del Sereno
Regis di Torino, è diventata un punto di riferimento per tanti di
noi. Quando parlo di noi mi accomuno anche a una persona che con
esemplarità e coerenza ha governato l' Uruguay superando la prova
egregiamente. Il suo nome è Mujica e intervistato di recente ha
fatto questa sorprendente dichiarazione:
"Appartengo
a una generazione che ha voluto cambiare il mondo, ma che ha commesso
il terribile errore di non volere cambiare prima se stessa".
E
vengo a me che di quella generazione ha fatto parte anche se come
donna già allora all'interno dei gruppi nei quali ho militato, ho
sempre contestato coloro che criticati per comportamenti non coerenti
rispondeva “ ma quando avremo fatto la rivoluzione ...”
Nel
1999 è uscito un mio libro ,così recensito da Augias sull'inserto
di Venerdì di Repubblica :
“La passione di
cambiare il mondo Gli anni terribili dal 1968 all’84 li
si può vedere attraverso le grandi trasformazioni del costume,
oppure raccontando i tumulti, le emozioni e le novità vissute dai
giovani nell'esistenza quotidiana. Così fa Giancarla Ceppi in “La
memoria, i ricordi...", in cui il pregio del racconto è nello
sguardo dell’autrice che riferisce con prospettiva personale e
spesso ribaltata ciò che le succede: dalla contestazione studentesca
alla sorte dei personaggi che le vivono intorno (un amico
australiano, una compagna di stanza che di colpo comincia a
drogarsi). Pochi, scrive Dario Paccino nella postfazione, sono
riusciti a dare quegli eventi in un contesto di tale umanità.”
A parte la
definizione di anni terribili che non condivido assolutamente essendo
stati quelli anni straordinari e formativi per un intera generazione
oltre che anni di lotte ahimè finiti in una sconfitta. Ma siccome
dalle sconfitte come dagli errori occorre imparare mi sembra che,
fatto salvo il principio che la lotta forma la coscienza e che è
sempre bene manifestare insieme agli altri il proprio dissenso ,
continuare a fare riferimento a partiti e ideologie basate su analisi
socioeconomiche del capitalismo sia pure veritiere e ancora
persistenti , cercando soggetti politici, avanguardie o mitiche
classi operaie che guideranno la rivoluzione, sia semplicemente
ostinazione e continuismo. L'internazionalismo proletario è stato
esautorato dalla globalizzazione o meglio ancora, come diceva
Pasolini, dal fascismo (nel senso della dittatura) dei consumi. Ciò
premesso lungi da me l'intenzione di abbandonare l'ideale di
cambiare il mondo perché quello che ora ci tocca in sorte non è
certo il migliore dei mondi possibili. Anzi, sembra che l'umanità
sia giunta al suo massimo storico di guerre diffuse, di conseguenti
migrazioni di massa per poter sopravvivere e di devastazione
dell'ambiente. Ma è proprio quando la notte diventa più nera che si
ricominciano a vedere la stelle o per dirla con Arundhaty Roy , la
scrittrice indiana esemplare per il suo impegno sociale e politico :
“ Un altro mondo , non solo è possibile , ma sta arrivando . Nelle
giornate calme lo sento respirare .”
Basta solo osservare
e seguire quello che è riportato nel sito dell'Italia che cambia (
www. italiachecambia.org )e chiunque abbia buone orecchie per
intendere e voglia di fare, a meno che non sia in mala fede,
riconoscerà i nuovi semi che un numero crescente di persone , sia
pure minoranze (e quando mai se non le minoranze hanno cambiato la
storia ? )sta piantando, con i piedi per terra e la testa verso il
cielo .
§
per
com-passione
intendo appunto l'ideale di cambiare il mondo cominciando da sé .
Nel buddismo c'è la figura del bodhisattva che è un
essere altruista dotato di grande coraggio. I Bodhisattva sono le
persone che sebbene capaci di liberazione personale, scelgono di
assumersi il compito di liberare gli altri dalla sofferenza. La
compassione di tali esseri è illimitata e trascende tutti i motivi
di divisione
.
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