Il circo nel
cuore
Fin da piccola Sofia era una bambina triste . Quando tutti gli altri
bambini giocavano rimaneva sempre in disparte .
“ Dai,
su Sofia “ dicevano i suoi amici in coro “ vieni a giocare con
noi. Non rimanere lì da sola. “Ma non c'era verso . Lei preferiva
starsene per conto suo a leggere o a guardare la TV . Ma non la
guardava tanto perché mamma Teresa si era accorta che se c'era
qualche scena violenta chiudeva gli occhi e si metteva a piangere .
Sommessamente così come fa un pulcino bagnato dalla pioggia .Così
la mamma accorreva e chiudeva l'apparecchio.
Passarono
gli anni e Sofia cresceva ma era sempre triste e malinconica,
fino a quando, giunta all'età 11 anni, nelle vicinanze della sua
casa arrivò un circo. Senza animali per fortuna, altrimenti
Teresa non l'avrebbe portata a vederlo perché era un'animalista
convinta. Sia pure a malincuore comprava la carne per darla da
mangiare alla sua bambina, perché il dottore glielo aveva
consigliato, ma per lei preparare quei piatti era una vera tortura.
Fatto
sta che una sera d'estate Sofia con il fratello Angelo, mamma e papà,
andarono tutti insieme al circo.
Quale
fu la sorpresa di Teresa quando si accorse che per la prima volta
dopo tanto tempo vide saltare sulla sedia dalla contentezza Sofia.
Ogni volta che vedeva un circense fare acrobazie straordinarie e i
clown fare gag tra di loro si alzava in piedi e si metteva ad
applaudire . Bravi bravi -ripeteva E dunque c'era qualcosa che
entusiasmava la sua bambina -pensò mamma Teresa, tutta contenta
anche lei. Ma la sua soddisfazione non durò a lungo perché poco
tempo dopo Sofia le chiese se poteva unirsi a quelli del circo che
stavano levando le tende.
Ci
volle del bello e del buono a convincerla di finire almeno la terza
media . In quei due anni, che passarono molto in fretta, Sofia si era
tenuta sempre in contatto con l'amico Alberto , che aveva conosciuto
per caso passeggiando da sola nei dintorni del circo. Fu così che,
appena compiuto il quattordicesimo anno, Sofia chiese ad Alberto dove
avevano piantato le tende per raggiungerlo . Mamma Teresa, vedendola
così determinata e decisa l'aveva accompagnata in treno, tenendo
all'oscuro il papà . Giunte all'accampamento del circo, si
presentarono al direttore che, convinto dalla passione della
ragazzina, decise di metterla alla prova . Le diede il permesso di
fermarsi, affidandola a una acrobata dell'età di Teresa, che si
sarebbe presa cura di lei mentre le insegnava il mestiere . Sofia si
sistemò nella carovana e mamma Teresa rassicurata se ne andò.
Ben
presto Sofia imparò a impadronirsi delle tecniche circensi più
complicate come rimanere sospesa,saltare da una passerella ad un
altra senza rete, rimanere a testa in giù e camminare sulla fune .
Era così felice quando volteggiava là in alto : si sentiva come
avesse un paio di ali . C'era un esercizio di cui Sofia era diventata
maestra . Saliva su una lunga scala che Alberto nel frattempo teneva
in equilibrio, e, giunta al penultimo gradino con un ombrello in
mano, si fermava e con una mossa veloce lo apriva, Dall'alto
piovevano tanti bigliettini che gli spettatori, finito lo spettacolo,
andavano a raccogliere.
Ecco
qui Sofia, durante il suo acrobatico esercizio e tra tutti i suoi
bigliettini il vento ne ha raccolto uno per te .
Sul bigliettino c'è
scritto : Ascolta sempre il tuo cuore e sarai felice .
Mi piace questa tua vena, delicata e profonda, colorata e lieve come un acquerello. Secondo me potresti allungarla un pochino. Un abbraccio. Elvira
RispondiEliminagrazie . E' vero. Ho sempre avuto timore di scrivere troppo a lungo come se pensassi di tediare chi mi legge . Per questo anche ho nascosto per molto tempo le mie poesie
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