mercoledì 10 febbraio 2016

                                                  Il circo nel cuore


Fin da piccola Sofia era una bambina triste . Quando tutti gli altri bambini giocavano rimaneva sempre in disparte .
“ Dai, su Sofia “ dicevano i suoi amici in coro “ vieni a giocare con noi. Non rimanere lì da sola. “Ma non c'era verso . Lei preferiva starsene per conto suo a leggere o a guardare la TV . Ma non la guardava tanto perché mamma Teresa si era accorta che se c'era qualche scena violenta chiudeva gli occhi e si metteva a piangere . Sommessamente così come fa un pulcino bagnato dalla pioggia .Così la mamma accorreva e chiudeva l'apparecchio.
Passarono gli anni e Sofia cresceva ma era sempre triste e malinconica, fino a quando, giunta all'età 11 anni, nelle vicinanze della sua casa arrivò un circo. Senza animali per fortuna, altrimenti Teresa non l'avrebbe portata a vederlo perché era un'animalista convinta. Sia pure a malincuore comprava la carne per darla da mangiare alla sua bambina, perché il dottore glielo aveva consigliato, ma per lei preparare quei piatti era una vera tortura.
Fatto sta che una sera d'estate Sofia con il fratello Angelo, mamma e papà, andarono tutti insieme al circo.
Quale fu la sorpresa di Teresa quando si accorse che per la prima volta dopo tanto tempo vide saltare sulla sedia dalla contentezza Sofia. Ogni volta che vedeva un circense fare acrobazie straordinarie e i clown fare gag tra di loro si alzava in piedi e si metteva ad applaudire . Bravi bravi -ripeteva E dunque c'era qualcosa che entusiasmava la sua bambina -pensò mamma Teresa, tutta contenta anche lei. Ma la sua soddisfazione non durò a lungo perché poco tempo dopo Sofia le chiese se poteva unirsi a quelli del circo che stavano levando le tende.
Ci volle del bello e del buono a convincerla di finire almeno la terza media . In quei due anni, che passarono molto in fretta, Sofia si era tenuta sempre in contatto con l'amico Alberto , che aveva conosciuto per caso passeggiando da sola nei dintorni del circo. Fu così che, appena compiuto il quattordicesimo anno, Sofia chiese ad Alberto dove avevano piantato le tende per raggiungerlo . Mamma Teresa, vedendola così determinata e decisa l'aveva accompagnata in treno, tenendo all'oscuro il papà . Giunte all'accampamento del circo, si presentarono al direttore che, convinto dalla passione della ragazzina, decise di metterla alla prova . Le diede il permesso di fermarsi, affidandola a una acrobata dell'età di Teresa, che si sarebbe presa cura di lei mentre le insegnava il mestiere . Sofia si sistemò nella carovana e mamma Teresa rassicurata se ne andò.
Ben presto Sofia imparò a impadronirsi delle tecniche circensi più complicate come rimanere sospesa,saltare da una passerella ad un altra senza rete, rimanere a testa in giù e camminare sulla fune . Era così felice quando volteggiava là in alto : si sentiva come avesse un paio di ali . C'era un esercizio di cui Sofia era diventata maestra . Saliva su una lunga scala che Alberto nel frattempo teneva in equilibrio, e, giunta al penultimo gradino con un ombrello in mano, si fermava e con una mossa veloce lo apriva, Dall'alto piovevano tanti bigliettini che gli spettatori, finito lo spettacolo, andavano a raccogliere.
Ecco qui Sofia, durante il suo acrobatico esercizio e tra tutti i suoi bigliettini il vento ne ha raccolto uno per te .


Sul bigliettino c'è scritto : Ascolta sempre il tuo cuore e sarai felice .




2 commenti:

  1. Mi piace questa tua vena, delicata e profonda, colorata e lieve come un acquerello. Secondo me potresti allungarla un pochino. Un abbraccio. Elvira

    RispondiElimina
  2. grazie . E' vero. Ho sempre avuto timore di scrivere troppo a lungo come se pensassi di tediare chi mi legge . Per questo anche ho nascosto per molto tempo le mie poesie

    RispondiElimina